lunedì 22 aprile 2024

PUNTA AL TOP GUNBUSTER - MORTAL MIND CCS TOYS

NOME DEL MODELLO: PUNTA AL TOP GUNBUSTER

PRODUTTORE: CCS TOYS

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 36.250

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ESTETICA: 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 10

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE - DIMENSIONI: 56,5 x 35 x 25 cm

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PRO

la miglior realizzazione del Gunbuster

un mondo di accessori

qualità produttiva al top

rapporto qualità/prezzo incredibile

CONTRO

molto tempo per ottenere la modalità Double Buster Collider

alette delle grandi spalle da maneggiare con estrema cautela

poca mobilità della testa

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Torna CCS con la sua nuova realizzazione che si dimostrerà veramente al Top della categoria! Stiamo parlando del GunBuster (トップをねらえ! Toppu o nerae!) un anime composto da 6 OAV creato dallo studio Gainax nel 1988. Il modello è inserito nella linea Mortal Mind, la stessa del Gurren Lagann (Settembre 2020 ) Mazinger Zero (Maggio 2021) Shin Getter 1 (Agosto 2021) Great Mazinkaiser (Agosto 2023) e del Cybaster Possession (Ottobre 2023) con cui condivide molte delle caratteristiche tecniche.

La confezione è concettualmente identica a quelle dei modelli precedenti, ma molto più grande! Il brown box esterno vede l’immagine stilizzata del mecha e le varie scritte sui lati. All’interno, la classica e bellissima sovra copertina, un box in polistirolo e ben 7 blister in plastica. Quello in polistirolo contiene il robot mentre gli altri tutti gli accessori e le parti opzionali. La confezione come detto è la più grande della linea Mortal Mind e misura le seguenti dimensioni: 35 centimetri di altezza, 56.5 di larghezza e 25 di spessore.

Il Gunbuster si presenta senza la testa, le spalline e diverse appendici che troviamo nei blister di plastica. Il Robot è già così enorme, grande e molto pesante. E’ senza ombra di dubbio il modello più pesante (1,6kg) della linea  Mortal Mind e sarà difficilmente superato da altri. CCS infatti ci fa sapere che i prossimi modelli saranno realizzati con meno diecast (le parti esterne sono tutte in pvc/abs). Per ricreare il Gunbuster completo di tutte le sue parti vanno agganciate le spalle, la testa, le due parti del gonnellino e quelle delle gambe. Le parti del gonnellino, delle gambe sono facili da inserire così come la testa. Particolare attenzione va fatta nell’inserimento delle due alette che completano le spalle (devono essere inserite nel verso giusto). La testa del Gunbuster viene ricreata aggiungendo il diadema frontale. Come potete vedere dalle immagini nonostante le dimensioni ridotte è scolpita nei minimi dettagli. La cosa che mi ha colpito è la parte meccanica vicino alla testa, la finitura e il contrasto tra le parti metalliche e quelle in pvc/abs  è veramente bella. Le due spalle, realizzate in abs e pvc si incastrano sul perno in metallo. Hanno un design decisamente riuscito ricche di trame e dettagli. Come già accennato va fatta attenzione al giusto inserimento delle alette grandi. CCS ha dotato le grandi spalle di un meccanismo che permette di visualizzare l’apertura del lancio dei missili. Questa parte del modello è quella più interessante…. La piastra pettorale e quella delle spalle sono agganciate al resto del corpo tramite dei magneti. I reattori si fissano nei due fori presenti sulle spalle tramite incastro. La parte grigia della vita è quella che ho indentificata come la più interessante, una parte meccanica che ritroviamo in altri modelli della linea Mortal Mind vedi in Great Mazinkaiser e che qui è stata ancor più estremizzata. Il gonnellino è invece studiato per i movimenti del robot , molto simile a quello che ho visto nel Dancouga della Good Smile Company. Anche le braccia sono realizzate e curate nei minimi dettagli. L’inserimento delle mani è abbastanza comodo e sostituirle risulta abbastanza facile. Anche qui la cosa che ho subito notato sono le parti meccaniche e quelle in metallo abbinate alle parti in pvc/abs, tutto molto bello e curato senza una minima sbavatura.

Il modello ha moltissimi punti di snodo che gli permettono di assumere pose full action e quindi di ricreare quasi completamente tutte le scene della serie anime. La testa non ha una grandissima mobilità perché le due punte, ruotando, vanno inevitabilmente a toccare i bordi. Il collo però è dotato di un particolare snodo studiato appositamente per aumentare sensibilmente la mobilità generale della testa. Grazie a quest’ultimo possiamo spostare la testa del Gunbuster anche avanti e indietro. Il busto può piegarsi in avanti e indietro, a destra e sinistra. Una soluzione tecnica già vista negli altri modelli della linea Mortal Mind e che qui viene ancor più estremizzata. Le braccia e le gambe sono sostanzialmente realizzate allo stesso modo e posso ruotare addirittura di 360°. Le braccia hanno due snodi in metallo che permettono di orientarle in diversi modi. Il fulcro principale è quello situato nella zona del “cinto scapolare” che risulta veramente ben fatto. La sensazione è quella di muovere dei pistoni oliati. Anche lo snodo del polso è stato studiato nei minimi dettagli. Le Gambe hanno di fatto la stessa soluzione tecnica delle braccia. Ritroviamo quindi due snodi in metallo, uno principale ed un’ altro che ci permette di piegare la gamba di 90°. Bacino/Vita: Anche il gonnellino è dotato di diversi punti di snodo con i pannelli della parte frontale che si possono sollevare mentre quelli laterali si possono aprire ed allargare. Il tutto per consentire alle gambe una maggior mobilità. I piedi sono le parti del robot che danno equilibrio e che permettono al modello di mantenere correttamente tutte le posizioni. Possono ruotare di 360° e sono orientabili sia a destra che a sinistra, mentre la punta, piegandosi, di fatto seziona il piede in tre parti donando ulteriore stabilità in pose differenti. Anche le spalle sono mobili e le possiamo orientare a piacimento in base alla posizione delle braccia. I pannelli si possono alzare (non di molto) mentre le due alette che completano le spalle sono orientabili verso l’alto e verso il basso, bisogna muoverle sempre con grande attenzione dato che i perni di giunzione sono in plastica. Un movimento fatto male li spezzerebbe irrimediabilmente!

Come da tradizione, anche il Gunbuster è dotato di Led luminosi. Premendo il tasto situato dietro il collo si innescano due luci, una illumina il volto e una sul diadema per simulare il  Buster Beam (un potente raggio laser emesso dalla fronte di Gunbuster). Le luci della testa hanno un meccanismo a tempo come il Cybaster. Ma CCS ci ha voluto sorprendere come sempre è ha creato i temi di “Aim for the Top GunBuster” che sono “sforzarsi/impegnarsi” e “perseveranza” nelle spalle del robot sotto forma di Led. Molti precedenti prodotti del GunBuster, hanno provato a utilizzare questi due concetti  ma solo CCS è riuscita in questo intento nascondendo nelle spalle questi due elementi. Le batterie (tre di tipo AG5 già incluse) sono situate in un vano posto sotto la piastra della spalla. Per renderle funzionanti si deve togliere la linguetta di plastica posta fra le batterie. La piastra è dotata di calamite, rimuoverla è veramente facile. I simboli nelle spalle si accendono spostando i pannelli centrali della spalla uno in alto e l’altro in basso.

Il Gunbuster CCS è dotato di moltissimi accessori. Nello specifico ritroviamo diverse mani intercambiabili, la mazza da baseball, un effect part per simulare uno degli attacchi più famosi del Gunbuster, il Buster Home-Run. 4 parti del mantello, le lame, effect part per simulare il Super Inazuma Kick, diversi supporti opzionali ed il display stand. La base espositiva è identica a quelle delle precedenti uscite, abbiamo quindi la base nero/lucido con le aste in metallo di altezze differenti ed i due supporti da alternare, uno fisso ed uno mobile. Come nel Great Mazinkaiser, il blocco avviene con un perno a molla che, una volta abbassato, permette l’innesto ed il fissaggio del Gunbuster grazie ad un piccolo binario a scorrimento.

Nella serie il Buster Machine 3 è una super arma sviluppata dall’umanità durante la guerra contro i mostri spaziali e progettata per distruggere il loro posto di comando al centro della galassia. All’attivazione, non è riuscito ad esplodere poiché il 2% dei suoi generatori sono stati danneggiati nell’attacco precedente, costringendo Noriko Takaya e Kazumi Amano ad entrarvi col ​​Gunbuster, strappare uno dei motori del mecha e usarlo per avviare la reazione. A causa della distorsione temporale le due ragazze rimarranno sole nello spazio e isolate dall’umanità per 12.000 anni. Per ricreare questa scena iconica CCS ha dotato il suo Gunbuster di un piastra pettorale scheletrica e di un generatore alternativo. Come già accennato la piastra pettorale si aggancia al corpo del Gunbuster tramite calamite. Una volta rimossa compare lo scheletro del mecha che ricopre il generatore. Anche le parti scheletriche si agganciano al robot magneticamente. Entrambi i generatori sono dotati di  led che si attivano premendo il pulsante situato dietro il collo del Gunbuster. Nella confezione non poteva mancare la mazza da baseball gigante per simulare il Buster Home Run . Si tratta di una tecnica che utilizza appunto una mazza per restituire i proiettili sparati dal nemico. La mazza da baseball misura in totale 20 centimetri. Come vedete dalle immagini ha un vano batterie  (tre di tipo AG5 già incluse) coperto da una parte collegata con dei magneti. Nella confezione CCS ha incluso un effect part (anch’esso  dotato di magnete) che si illumina al contatto. I Buster Missile sono dei missili sparati dalle dita di Gunbuster. Per realizzare questo attacco CCS ha dotato il Gunbuster di due paia di mani intercambiabili. Abbiamo anche le asce giganti che possono essere combinate in un’arma bifacciale. Anche quest’ultima è realizzata molto bene. Un altro iconico attacco del Gunbuster è Il calcio volante ad alta velocità potenziato dai battistrada chiodati sotto il piede. Per simulare questo colpo speciale CCS ha dotato il modello di un battistrada chiodato che si aggancia sotto la pianta del piede tramite magneti. Per enfatizzare questa scena ha aggiunto anche una bellissima effect part! Ovviamente per realizzare il Super Inazuma Kick abbiamo necessariamente bisogno dello stand display, il risultato finale è un qualcosa di veramente spettacolare! I Double Buster Collider sono una serie di aste estratte dagli avambracci e dai polpacci del Gunbuster che perforano un bersaglio e conducono milioni di volt di elettricità. Sia le aste che gli effetti sono presenti tra gli accessori del Gunbuster. Di fatto trovo questa modalità tra le più belle del Gunbuster e CCS non si è risparmiata tra effetti e parti opzionali per ricrearla. Quando si aprono i pannelli del robot possiamo ammirare l’architettura interna del modello, niente è stato lasciato al caso. Nelle braccia si deve rimuovere il polso che viene via ruotando la parte leggermente a sinistra.  CCS include 4 set di aste per le braccia e 4 per le gambe, 12 effect volt per le braccia e 12 per le gambe. Tutte queste parti sono dotate di magneti. Va detto che gli effect volt delle braccia non sono proprio stabilissimi, si deve trovare la giusta posizione o cadranno a terra. Bisogna anche sottolineare una cosa importante, per realizzare questa modalità s’impiega diverso tempo perché ogni parte deve rispettare correttamente l’esatta posizione prevista. Il risultato finale però è davvero grandioso e di grande impatto estetico! Il Buster Shield è un mantello gigante distribuito sull’armatura della spalla destra di Gunbuster che può deviare gli attacchi nemici. CCS ha realizzato un mantello in pvc diviso in tre parti. Nello specifico è composto da una parte centrale più grande che si aggancia al Gunbuster utilizzando gli stessi innesti dei reattori posteriori, e da due più piccoli che si collegano alla parte grande del mantello tramite snodi in metallo. In pratica la medesima soluzione d’innesto delle ali sullo Shin Getter. Per ricreare completamente il Buster Shield CCS ha realizzato una mano a cui è attaccato un’estensione del mantello (mano e mantello sono un pezzo unico). Il risultato finale è veramente bello e molto scenografico e lascia libertà al collezionista di posizionare a piacimento sia la parte dello scudo che le due estremità del mantello.

CCS ha sfornato un modello studiato nei minimi particolari, design, articolazioni, accessori e finitura sono veramente di alto livello. Ad oggi è la casa di produzione che offre un rapporto qualità/prezzo migliore di tutti. Il Gunbuster, pur risultando veramente pesante, stupisce per la sua posabilità. La produzione CCS eccelle in alcune sue modalità risultando veramente incredibile! Double Buster Collider, Buster Shield e Inazuma Kick sono una gioia per gli occhi, ma la cosa che più fa impazzire di questo robot è la realizzazione organica della parte nel busto, davvero da sbavo! Il Gunbuster CCS è realmente il Top finora raggiunto da questa casa di produzione che, ad ogni nuova uscita, cresce in tutte le direzioni in modo esponenziale alzando sempre più il livello qualitativo del suo prodotto. I miglioramenti non riguardano solamente la realizzazione del modello in se stesso, ma anche di tutta la dotazione accessori che lo accompagna. Godetevi questo Gunbuster Mortal Mind che, pur non essendo trasformabile, sa restituire un grandissimo senso di soddisfazione a chi deciderà di esporlo nella propria collezione…..IMMENSO!
 
Recensione in collaborazione con Giustino Capri di Gokin.it
Servizio fotograico a cura di Paolo Fasciani

 

 

 

 

martedì 27 febbraio 2024

STAR GAOGAIGAR FINAL BATTLE DX SET POSE + METAL SERIES - SECONDA PARTE

NOME DEL MODELLO : STAR GAOGAIGAR FINAL BATTLE DX SET

PRODUTTORE : POSE PLUS

ANNO DI RILASCIO : 2023

PREZZO DI LISTINO IN YEN : 76.780

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ESTETICA : 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA : 10

ACCESSORI : 10

ARTICOLAZIONI/POSABILITA' : 9,5

CONFEZIONE : 9 - DIMENSIONI : 52 x 52 x14 cm

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  PRO

stealth gao 2 molto curato

finalmente un display stand

support unit utilissima con molte configurazioni

led e chiave di attivazione

CONTRO

mancano le parti del gaogaigar per completare lo stealth gao 2

un po' macchinoso il montaggio della support unit alle gambe

prezzo molto alto

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Eccoci alla seconda parte della recensione dedicata al set Star Gaogaigar DX. Proseguiamo la nostra descrizione analizzando lo Stealth Gao 2, modulo progettato per il volo nello spazio. Rispetto a quello classico, questo è decisamente più ingombrante e pesante. La grande apertura alare arriva a ben 41 cm, mentre i due reattori laterali contribuiscono a far aumentare notevolmente il peso di questa Gao Machine. Stiamo parlando di circa 400 grammi che vanno ad agganciarsi alla schiena del nostro Gaogaigar targato Pose Plus. Non dimentichiamo anche la lunghezza della parte centrale, da punta a punta abbiamo una misura di ben 25 cm. L’estetica è chiaramente in continuità con quella dello Stealth Gao 1, dettagli, colori e finitura generale sono quasi completamente identici. Si differenzia a livello cromatico il simbolo della GGG che in questa versione diventa verde. Nella confezione lo Stealth Gao 2 è diviso in ben 7 parti. Troviamo il corpo centrale, la punta posteriore, il copri-vano di aggancio, i due reattori con i rispettivi anelli color oro. L’aggancio delle varie parti è davvero molto semplice, l’unica vera attenzione è da riporre nel fissaggio dei due anelli ai rispettivi reattori. Vanno agganciati alla sezione apposita e poi ruotata la ghiera interna in senso orario per il bloccaggio, il tutto è ben specificato nel libretto istruzioni. La colorazione di tutte le parti è impeccabile, ogni punto, ogni micro particolare ha una cura eccezionale. I colori sono chiaramente quelli classici visti nella versione 1. Corpo principale nero con inserti rossi e verdi, mentre la parte alta dei reattori è in color oro. Mancano però all’appello tre parti fondamentali per completare lo Stealth Gao 2, le criniere, gli avambracci ed il casco che, CLAMOROSAMETE, non sono stati inseriti nella confezione! Bisogna staccarli dallo Stealth Gao 1 e fissarli sulla nuova Gao Machine. Questo particolare mi ha fatto davvero arrabbiare e la considero una grave mancanza da parte di Pose. Stiamo parlando di 5 parti molto semplici che non avrebbero sicuramente inciso molto sul costo di produzione!

La rivisitazione del Gaogaigar e, nello specifico anche dei suoi accessori, non è solamente estetica, ma anche funzionale. Lo Stealth Gao 2 è dotato di ben 3 modalità diverse, questo grazie alla nuova concezione dell’apertura realizzata sui reattori. Per mostrare gli Ultech Engine all’interno, Pose Plus ha elaborato un sistema di apertura per far rientrare all’interno della struttura le due punte nere principali. Una volta effettuata l’operazione e richiuso i pannelli, si possono ammirare le parti trasparenti con all’interno i generatori Ultech. Oltre a questo possiamo anche decidere di lasciare i pannelli in apertura fissando nelle apposite sezioni le punte nere, in questo modo avremo un’esposizione ancor più scenica e accattivante. Pose ha dato un nome identificativo alle tre varianti espositive dello Stealth Gao 2. Con rettori chiusi – Stand-By Mode. Con reattori completamente aperti – Energized Mode ed infine con i pannelli in semi apertura unitamente alla coda – Blast-Of Mode. Lo Stealth Gao 2, come nella prima versione, può essere agganciato anche al Linear Gao ed anche al Gaigar. Gli agganci vengono ottenuti grazie agli appositi accessori che si trovano nella confezione del Gaogaigar.

La sessione di aggancio al Gaogaigar avviene nello stesso identico modo della versione 1. Si rimuove il pannello del vano aggancio per estrarre il casco posto precedentemente all’interno. Successivamente si fanno ruotare le criniere e si procede al fissaggio sul modello. Accertato che tutto sia correttamente agganciato, si procede all’agganciamento del casco sulla testa del Gaigar…..Star Gao Gai Gaaar…..! E’ possibile riprodurre le armi ottenute con l’utilizzo dei due anelli removibili. Tramite il perno di connessione si vanno a posizionare sui rispettivi avambracci, sul sinistro il Protect Wall, mentre sul destro il Broken Phantom.   

Nella confezione Pose ha inserito, direi finalmente, una basetta espositiva! Nulla di eccezionale, ma per questa casa di produzione è una vera novità! E’ divisa in due sezioni da unire tramite appositi supporti. Uno di questi serve al fissaggio della base per l’asta di sostegno, in questa versione più lunga di un paio di centimetri rispetto a quella presente nella dotazione del Gaogaigar. Possiamo quindi esporre il nostro Star Gaogaigar su questo nuovo display stand e far scaricare il peso dello Stealth Gao 2 quasi totalmente al supporto in metallo. Inclinando le ali all’indietro e ruotando la parte bassa della Gao Machine, si fissa l’apposito sostegno all’asta dello stand, andando così ad assicurare il modello nella sua classica posa. Sulla basetta è anche possibile fissare l’apposito fermo  per far appoggiare l’asta del Goldion Hammer. Le funzioni della nuova basetta però non si esauriscono qui, vedremo più avanti la sua evoluzione estetica.

E’ arrivato il momento della Support Unit che, come dice il nome stesso, è una nuova unità di supporto creata appositamente per questo set. Inizialmente ho pensato che questo accessorio fosse frutto di pura fantasia dei progettisti Pose Plus, ma in realtà hanno preso spunto da un’arma che compare nel videogioco per Playstation 1 Gaogaigar Blockaded Numbers. L’arma in questione è chiamata Grand Pressure e viene usata per schiacciare letteralmente il malcapitato nemico al suo interno. Presa la traccia estetica Pose ha concepito la Support Unit che, grazie alle sue braccia estensibili, può essere impiegata in modi differenti ampliando in modo esponenziale il divertimento nella sua esposizione.

La nostra unità si aggancia allo Stealth Gao, al Drill Gao, al Gaogaigar e, anche se in minima parte, al Goldymarg. Entriamo nel dettaglio del suo utilizzo perché le variazioni d’impiego sono differenti. Diciamo che, potenzialmente, si possono creare configurazioni molto interessanti, uscendo anche dagli schemi proposti dalla casa di produzione. La Support Unit è composta da una parte centrale con snodo mobile, più altre due laterali. Unendosi vanno a formare la vera e propria unità. E’ dotata di braccia mobili con articolazioni a scatto autobloccanti che vengono mosse grazie alla pressione dello snodo stesso, possono addirittura ruotare sul proprio asse sempre con movimento a scatto! L’aggancio allo Stealth Gao avviene tramite l’impiego di un apposito accessorio. Il fissaggio è molto semplice ed altrettanto sicuro, questo grazie ai perni che vanno ad inserirsi all’interno della struttura della Support Unit. Sempre mantenendo la modalità unita, la nostra unità si può agganciare alle braccia del Gaogaigar, diventando una nuova arma. Sfruttando le braccia articolate assume le sembianze di una grossa tenaglia. Lo snodo di connessione è poi dotato di movimento per alzare, abbassare ed inclinare. Separando la sezione centrale dalle due laterali, la Support Unit si può agganciare al Drill Gao e, utilizzando le braccia articolate con due appositi sostegni, sorreggere il Dividing Driver ed il Gatling Driver. Agganciate le parti alle gambe del Gaogaigar, la Support Unit diventa un vero e proprio supporto di appoggio per il modello. Utilizzano le estensioni delle braccia articolate si può lavorare per trovare la giusta posizione in base alla posa scelta per il Gaogaigar. Nella confezione sono presenti anche degli appositi fermi che vanno a bloccare le estensioni per non farle rientrare accidentalmente. In più Pose ha addirittura concepito dei piccoli copri-fori da posizionare sulle sedi vuote della Support Unit, questo per creare un’estetica priva di imperfezioni. La grande capacità di sostegno della nuova unità mostra tutto il suo potenziale con il Goldion Hammer e la Marg Hand inserite sul modello. Sempre grazie all’utilizzo delle braccia articolate ed agli appositi sistemi di connessione forniti, è possibile esibire il Gaogaigar con il martello in pose dinamiche molto belle. Il Peso dell’accessorio viene scaricato sulle braccia articolate che vengono fissate in uno dei punti previsti della Support Unit connessa alle gambe del modello. L’ultimo utilizzo disponibile della Support Unit è riservato al Goldymarg. In realtà sul mecha si possono utilizzare le due braccia articolate che vanno a posizionarsi sopra al martello. Si possono scegliere 4 posizioni differenti grazie agli appositi fori creati. Giocando con i vari posizionamenti è possibile esporre anche in questa configurazione il Dividing Driver ed il Gatling Driver facendo assumere al Goldymarg un aspetto ancor più aggressivo. Voglio ricordare comunque una cosa molto importante. E’ fondamentale consultare il libretto istruzioni per le varie operazioni di fissaggio, soprattutto quelle alle gambe del modello (Drill Gao) perché le due sezioni della Support Unit non sono speculari, ma hanno un loro senso di posizionamento accompagnate dagli appositi fermi di connessione che, a loro volta, hanno lunghezze diverse.

Pose Plus ha voluto rendere veramente speciale il suo set Star Gaogaigar DX realizzando un apposito kit per l’illuminazione. Trasform into Light – Led & Tool Set. Il kit led comprende i circuiti alimentati a batteria per dare luce alle due estremità del Goldion Hammer e per gli Ultech Engine dello Stealth Gao 2. Per quanto concerne il Goldion Hammer, sono presenti anche le due apposite sedi da porre all’interno del martello. Bisogna quindi inserire i due circuiti nelle apposite sedi e poi fissarle all’interno delle  due sezioni del Goldion Hammer. Per quanto riguarda gli Ultech Engine, l’operazione è ancor più semplice, basterà inserire i due appositi circuiti nell’apposita fessura e rimontarli alla loro sede. Tutte queste operazioni vanno scrupolosamente eseguite seguendo passo passo le indicazioni del libretto istruzioni, ponendo particolare attenzione alle direzioni di rotazione e senso d’inserimento. Il tutto è comunque ben chiaro nei passaggi illustrati del manuale. Le batterie a bottone per alimentare le varie parti non sono comprese, sono di tipo diverso e sono ben specificati i codici per procedere al loro acquisto. Ma come si attivano gli effetti luminosi??? Sui circuiti sono presenti i micro tasti di attivazione che, ovviamente, vanno attivati prima di poter inserire le parti nelle sedi interne. Qui entra in scena la replica della chiave di attivazione  che si vede nelle sequenze della serie animata! Avvicinando la testa della chiave alle parti con i circuiti, si accendono i led al loro interno. Replicando l’operazione una seconda volta, la luce a led diventa intermittente. Ripetendo per la terza volta si spengono tutte le luci. Pose Plus, oltre alla chiave, ha realizzato anche l’esatta replica della Gold Card, la scheda  che viene strisciata da Mikoto per l’attivazione della sequenza Goldion Hammer. Ma non finisce qui perché Pose ha concepito anche l’apposita sede per inserire e ruotare la chiave, proprio come avviene nella scena della serie tv. Questa parte si aggancia al display stand per poter essere esposta insieme al modello. Anche la Gold Card ha un proprio supporto espositivo che può essere applicato in diversi punti della base espositiva. Insomma, Pose non ha voluto tralasciare nessun particolare e ha reso davvero completa la dotazione accessori del suo Final Battle DX Set.

Un lavoro davvero sontuoso, ben studiato e ottimamente realizzato. Pose Plus ha davvero confezionato un set di tutto rispetto per gli amanti della serie Gaogaigar. La cura realizzativa mi ha davvero impressionato perché dimostra quanta passione hanno messo i progettisti della casa di produzione. L’aggiunta poi della chiave di attivazione con l’apposito supporto e la Gold Card, sono l’ennesima dimostrazione di quanto questa azienda tenga alla realizzazione dei suoi prodotti. L’unica vera critica che posso muovere a questo DX Set è una soltanto. La mancanza delle criniere, avambracci e casco nella dotazione accessori è per me davvero incomprensibile, visto anche il prezzo a cui questo set viene proposto sul mercato. Credo che per la “modica” cifra di 76,780 yen (al cambio odierno 470 euro circa più spedizione e tasse) Pose Plus potesse fare un piccolo sforzo in più per inserire queste parti mancanti. A parte questo, volete mettere poter replicare noi stessi la sequenza di attivazione con la chiave e la scheda?!

Come sempre un grande ringraziamento a tutto lo staff di Gokin.it per lo spazio concessomi. Un ringraziamento speciale anche all’amico Valerio per l’informazione sulla natura della Grand Pressure.

  GALLERIA FOTOGRAFICA STAR GAOGAIGAR DX SET - SECONDA PARTE


 



domenica 4 febbraio 2024

STAR GAOGAIGAR FINAL BATTLE DX SET POSE + METAL SERIES - PRIMA PARTE

NOME DEL MODELLO : STAR GAOGAIGAR FINAL BATTLE DX SET

PRODUTTORE : POSE PLUS

ANNO DI RILASCIO : 2023

PREZZO DI LISTINO IN YEN : 76.780

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ESTETICA : 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA : 10

ACCESSORI : 10

ARTICOLAZIONI/POSABILITA' : 9,5

CONFEZIONE : 9 - DIMENSIONI : 52 x 52 x14 cm

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PRO

estetica ben studiata

posabilità del Goldymarg fantastica

doppia estetica del Goldion Hammer

mani intercambiabili

CONTRO

presenza di articolazioni ad attrito

trasformazione delle braccia macchinosa

asta del Goldion Hammer un po' corta

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......Ritorniamo ad occuparci del Gaogaigar Metal Series perché Pose Plus ha finalmente rilasciato, dopo un paio di rinvii, il set Star Gaogaigar! Anticipiamo subito una cosa, questa recensione verrà spezzata in due articoli separati, data la mole di cose contenute nel set, abbiamo deciso di focalizzarci sulle parti fondamentali dell’espansione. Il Goldymarg con le sue trasformazioni e le varie combinazioni offerte dallo Stealth Gao 2.

La nostra analisi è stata realizzata usando la versione completa, il DX Final Battle Set. La confezione è davvero di grandi dimensioni con tanto di proprio brown box protettivo. All’interno si rivela una sorta di valigia con tanto di maniglia per il trasporto. Gli art work esterni hanno grafiche semplici con diciture rivolte ovviamente al contenuto. Dentro due scatole, la prima contiene praticamente tutto il set Star Gaogaigar (Goldymarg + Stealth Gao 2) mentre la seconda più piccola è dedicata ai Led ed alla “camaleontica” Support Unit, vera e propria sorpresa concepita da Pose Plus!

Il Goldymarg è alto 20 cm per 500 grammi di peso. E’ costruito con parti in plastica e in metallo, queste  ultime interessano le articolazioni interne. E’ dotato di 3 paia di mani in diverse posizioni, bellissima quella con i pollici alzati! Come da tradizione il modello Pose è un concentrato di tecnica e posabilità. Considerando quello che può fare il Goldymarg, il risultato ottenuto è un qualcosa di veramente straordinario. Abbiamo torsione e rotazione del busto, totale libertà di movimento delle gambe e, soprattutto, l’articolazione delle caviglie! I movimenti delle gambe e del busto sono gestiti da articolazioni a scatto, mentre per le caviglie, le braccia e la testa, abbiamo la soluzione ad attrito, cosa che, soprattutto per le spalle, non ho gradito molto. I vari test comunque hanno rivelato un’ottima affidabilità e robustezza non prestando mai il fianco a cedimenti di alcun genere. La verniciatura è di ottima qualità con colori ben amalgamati cromaticamente fra di loro e privi di sbavature.

Pose ha concepito il suo Goldymarg in modo diverso rispetto a design originale che, ovviamente, doveva essere in linea con quello rivisitato  del Gaogaigar. L’aspetto è più aggressivo ed il corpo del mecha risulta essere più massiccio e, a mio modo di vedere, molto più in linea con la controparte della serie animata. Pose ha ritoccato qua e là alcuni particolari senza però stravolgere tanto l’estetica generale del personaggio.

Il Goldymarg ha tre configurazioni diverse, la versione mecha, la Goldy Tank (carro da combattimento) e quella finale Goldion Hammer, diventando l’arma per il colpo finale del Gaogaigar. Il System Change concepito da Pose richiede diversi passaggi e attenzione, soprattutto nella movimentazione delle braccia. Questa fase è stata resa più complicata del previsto con diversi passaggi che devono rispettare precisi posizionamenti per essere completati. A mio modo di vedere un’articolazione telescopica avrebbe risolto più agevolmente la fase di rientro delle braccia e, allo stesso tempo, ridotto il rischio di possibili rotture, dato che tutte le parti interessate sono in plastica. Anche per le gambe è stata realizzata una nuova soluzione, questa però molto più pratica e semplice rispetto alla precedente delle braccia. Aprendo i pannelli sul retro delle gambe si libera lo spazio per far rientrare i femori che si bloccano nella propria sede grazie ad un perno di fine corsa. Questa sezione è sapientemente nascosta grazie ai due uncini posti sulle tibie del mecha. Per ottenere la configurazione Goldy Tank si procede con l’unione delle gambe ed il fissaggio del martello che, grazie alla sua asta, diventa il cannone del carro armato. Per finire si posizionano le ruote, quelle grandi poste sugli avambracci tramite estrazione a scatto della seconda metà, mentre quelle sulle gambe ruotano grazie ad un sistema a molla che ne permette anche diversi posizionamenti.

Partendo dalle fasi di rotazione braccia e rientro femori, si procede alla trasformazione in Marg Hand ed in Goldion Hammer. Si separano le due unità abbassando le due griglie rosse poste ai lati del petto. Qui si rivela la grande mano che impugna il martello nella sua forma finale. Nella versione originale il volto del Goldymarg rimane in vista unitamente alla sede di aggancio. Pose Plus ha però elaborato una soluzione alternativa per nascondere queste parti e rendere esteticamente più accattivante il Goldion Hammer. Smontando le due estremità del martello, si ha accesso alla parte interna che contiene un pannello apribile. Facendo leva sulle parti di connessione grigie, si fa rientrare tutta la parte con la testa del mecha, successivamente si richiude il tutto con il pannello sostitutivo. Ecco ottenuta la nuova estetica del Goldion Hammer che risulta essere più “pulita” e meno ingombrante rispetto a quella originale. A noi dunque la scelta su come esporre questa sezione del martello. Come ultima fase si va ad allungare e fissare l’asta di sostegno che viene bloccata dopo la rotazione delle due parti separate in precedenza.

Il procedimento per ottenere la Marg Hand necessita di un solo passaggio, la rotazione delle gambe con il fissaggio finale dietro alla schiena del mecha. L’operazione è molto semplice e veloce consentendoci di ottenere la Marg Hand in pochi secondi.

L’innesto al braccio del Gaogaigar di per sé non crea grossi problemi, ma chiaramente mette in crisi la stabilità del modello e alla tenuta dell’articolazione della spalla, qui messa a dura prova dal peso del nuovo accessorio. Chiaramente il successivo aggancio del Goldion Hammer ristabilisce il giusto equilibrio delle parti e consente, anche se non in modo del tutto ottimale, l’esposizione finale con il martello. Dettaglio molto apprezzato è la sede di aggancio del Goldion Hammer nel palmo della mano. Questa parte può essere ruotata per consentire il fissaggio in due posizioni differenti. Le dita articolate della mano permettono di ottimizzare la presa del martello abbracciandone completamente l’asta.

Non mancano gli accessori per realizzare la mossa finale con l’estrazione del nucleo Zonder dal malcapitato nemico di turno. Abbiamo il chiodo con le punta intercambiabile per potervi agganciare il nucleo Zonder dotato addirittura di illuminazione data dalla vernice fluorescente di cui è dotato. Questa è ottenibile sfruttando il fascio luminoso di una torcia black light, non presente nella confezione. L’effetto finale con il Goldion Hammer è davvero ben riuscito e può essere ulteriormente ampliato con l’impiego del set Led Light che analizzeremo nella seconda parte. Quello che emerge da questo primo approccio con il Dx Set Star Gaogaigar è la volontà da parte di Pose di rendere davvero speciali ed unici questi accessori del Gaogaigar, questo grazie a nuove soluzioni e a diverse chicche che vedremo nella seconda parte della nostra recensione.